Il progetto, nato da studi condotti sulla storia e sullo sviluppo morfologico della Piazza così come si presentava prima dell’intervento, ha inteso conferire nuova identità e valenza civica a questo spazio urbano.
La scelta principale è stata quella di dimensionare il progetto sulla base di una griglia compositiva a maglie quadrate di 5,00 ml x 5,00 ml che conferisce un registro formale ad uno spazio prima incerto e poco riconoscibile. Da questa regola geometrica derivano il disegno della pavimentazione e il dimensionamento di diversi “Luoghi Urbani” ognuno dei quali assume una funzione per le caratteristiche specifiche che lo contraddistinguono: la Nuova Piazza della Repubblica, il Bordo d’Acqua, le Stanze Urbane, il Giardino Alberato e il Giardino Cintato.
Lo spazio si connota per la differente tipologia di pavimentazione scelta e per la sua rigorosa geometria anche nei sistemi di andamento del piano superficiale. Si presenta come un grande invaso di forma rettangolare di 50 x 30 metri circa rivestito con una pietra di estrazione toscana, denominata “Forte Colombino”, proposta in conci di 100 x 50 cm e da cui emergono gli elementi della rappresentazione scenografica: cinque spruzzi allineati nell’impluvio, al centro, rievocano il tema dell’acqua che si rivela “improvvisamente”, per poi celare il proprio percorso prima di riaffiorare nel Bordo d’Acqua a nord-ovest della Piazza.
Un filtro verde tra la Nuova Piazza e le residenze a nord fornisce una nuova quinta “morbida” di arredo dello spazio pubblico e intende creare un “naturale” controllo del soleggiamento, conferendo alle abitazioni esistenti una ulteriore risorsa qualitativa. Una sequenza di aiuole verdi di forma quadrata si giustappone a spazi pavimentati di superficie equivalente che consentono l’accesso alla zona porticata. Un ulteriore elemento caratterizzante l’intero intervento è la presenza di arredo urbano appositamente progettato per questo spazio urbano: le panchine e i corpi illuminanti.